Si è tenuto il 30 gennaio scorso, alla Camera dei Deputati, il che ha dato voce ad alcuni importanti esperti in materia di dati personali dalle cui relazioni è emerso un quadro a tratti inquietante. « e . La nuova geografia dei poteri» è il titolo del seminario organizzato dal Garante per la privacy in occasione della Giornata Europea della protezione dei dati personali – 30 gennaio 2017.  La visione del integrale dell’evento, disponibile al link http://webtv.camera.it/evento/10511. Di seguito la sintesi dell’incontro organizzato per celebrare il Privacy .

«Big Data e Privacy. La nuova geografia dei poteri»

Innanzitutto è forse opportuno chiarire il significato di Big Data. Sebbene questa locuzione non sia di nuova coniazione è un concetto che sino ad oggi, almeno in Italia, è rimasto confinato nelle letture degli addetti ai lavori.

Il termine Big Data identifica quell’infinito volume di dati che viene raccolto, elaborato, immagazzinato ad ogni istante per il tramite di fonti di natura eterogenea, quali ad esempio e-mail, social network, GPS, immagini, motori di ricerca, accelerometri, sensori intelligenti etc…

Da alcuni anni, negli ambienti attenti alla Privacy, si discute e si pone l’attenzione sui rischi derivanti dalla disponibilità e dall’utilizzo di questa incredibile mole di dati ed in particolare sulle implicazioni dipendenti dal fatto che solo pochi colossi del web siano i manovratori di questo prezioso e delicato strumento.

In questa discussione si è inserito il convegno organizzato dal Garante della Privacy, Antonello Soro, il quale nel suo intervento introduttivo ha delineato con estrema chiarezza e onestà la situazione odierna: “Avvertiamo che lo sviluppo di una florida economia fondata sui dati che sfrutta le funzionalità tecnologica per la loro raccolta continua e massiva e la trasmissione istantanea e il riutilizzo ci espone a nuovi rischi e poiché i dati rappresentano la proiezione digitale delle nostre persone aumenta in modo esponenziale anche la nostra vulnerabilità. La libertà di ciascuno è insidiata da forme sottili e pervasive di controllo che noi stessi più o meno consapevolmente alimentiamo per l’incontenibile desiderio di connessione e condivisione continua.”

Si è capito, poi, come l’interesse preminente del Garante fosse quello di svegliare l’attenzione dell’opinione pubblica su questo tema così importante e, purtroppo, così poco conosciuto: “Penso che sia necessaria una nuova consapevolezza delle opinioni pubbliche, l’attenzione ai big data non può riguardare soltanto le sue implicazioni scientifiche e tecniche o gli sconvolgenti effetti delle innovazioni sull’economia a partire dal lavoro e all’occupazione. Ci deve preoccupare anche il potenziale discriminatorio che dal loro utilizzo anche rispetto a dati non identificativi o aggregati può nascere per effetto di profilature sempre più puntuali e analitiche in un gioco che finisce per annullare l’unicità della persona il suo valore la sua eccezionalità.”

Il contenuto della sua relazione non ha lasciato spazio a mezzi termini o, se vogliamo, false speranze, sottolineando senza timore la necessità di un’immediata risposta istituzionale e sociale ad un problema che sta già sfuggendo al nostro controllo: “Un numero esiguo di aziende possiede un patrimonio di conoscenza gigantesco e dispone di tutti i mezzi per indirizzare la propria influenza verso ciascuno di noi, con la conseguenza che un numero sempre più grande di persone – tendenzialmente l’umanità intera – potrà subire condizionamenti decisivi. Esse detengono un potere che si affianca – sin quasi a sopraffarlo – alla tradizionale autorità statuale e che diversamente da questa è meno visibile e prescinde dalla legittimazione e dal circuito della responsabilità.”

Il Garante ha concluso lasciando ai successivi relatori una serie di domande tutte mirate ad individuare una soluzione a salvaguardia della democrazia che lo stesso Soro ha definito in pericolo.

Il convegno si è poi articolato nelle tre sessioni previste:

1) la nuova economia fondata sui dati, che ha visto i contributi di Franco Bernabé e Giulio Tremonti coordinati da Augusta Iannini;

2) dal profilo dei consumatori al profilo dei cittadini, con Ilvo Diamanti ed Enrico Giovannini coordinati da Licia Califano;

3) le grandi sfide: open data, genomica, intelligenza artificiale, con Stefano Ceri e Diego Piacentini coordinati da Giovanna Bianchi Clerici.

Svariati ed interessantissimi gli interessantissimi argomenti trattati: dal Privacy Shield al concetto di repubblica digitale, alla profilatura degli elettori, sino al Caso Singapore ed alla lex datafication.

Impossibile approfondirli tutti in questa sede ma è fortemente consigliata la visione del video integrale dell’evento, disponibile al link http://webtv.camera.it/evento/10511.

Leggi l‘intervento di Antonello Soro, Presidente dell’Autorità .