Da giugno chi ha un Isee fino a 7.500 euro potrà aprire presso una qualsiasi banca un conto di base su cui non pagherà alcun canone annuo né alcun bollo. I pensionati che percepiscono fino a 1.500 euro mensili potranno usufruire dello stesso conto di base su cui avranno alcune operazioni gratuite e altre a pagamento. Si tratta di un conto aperto a tutti con cui sarà possibile effettuare le comuni operazioni di un normale , senza andare in rosso.

Ad esempio, chi ha un Isee inferiore ai 7.500 euro avrà diritto a un numero illimitato di operazioni di addebito diretto nazionale o Sepa, di prelievi tramite ATM del proprio gruppo bancario e di operazioni di pagamento attraverso la carta di debito. Potrà poi prelevare contante allo sportello 6 volte in un anno senza pagare nulla e prelevare 12 volte presso bancomat di altri istituti, sul territorio nazionale. Avrà diritto a 36 pagamenti tramite bonifici nazionali o Sepa, incluso l’accredito di stipendio o pensione.

L’obiettivo principale di questo nuovo strumento? L’inclusione finanziaria di quella fascia di popolazione che attualmente è esclusa dal mondo dei pagamenti elettronici e, di conseguenza, ridurre l’uso del contante. Si stima che i pensionati privi di un conto corrente bancario o postale siano circa 850.000. A questi, in particolare, è rivolto il conto di base.

“Nel cosiddetto decreto Salva-Italia sono state introdotte una serie di norme per limitare l’uso del contante che è anche un mezzo per operazioni illecite – ha detto il Vice Ministro dell’Economia Vittorio Grilli, durante la conferenza stampa di presentazione del conto di base, che si è tenuta a Roma il 24 aprile u.s. – Uno strumento del genere aumenta la trasparenza dei pagamenti, senza rendere il mezzo oneroso almeno per quei cittadini che sono in difficoltà. La legge prevede anche l’istituzione di un Osservatorio permanente incaricato di monitorare l’erogazione del credito che, ogni anno, dovrà presentare una relazione al Parlamento”.

“Quella del conto di base è un’iniziativa che si inserisce nell’ambito degli sforzi che Bankitalia sta facendo per facilitare l’uso di strumenti bancari da parte degli italiani – ha affermato il Direttore Generale di Bankitalia Fabrizio Saccomanni – Ricordiamoci che in questo l’Italia è indietro. Nel 2011 si sono registrate 69 operazioni di pagamenti con strumenti bancari per cittadino, contro una media europea di 181 operazioni. E se escludiamo gli assegni il gap è ancora maggiore: 50 operazioni pro capite contro le 168 della media UE. L’Italia ha un maggior uso di contante che porta anche un non invidiabile primati: quello delle rapine, visto che il contante viene trasferito da una parte all’altra anche attraverso società di servizio. Quella di porre un limite all’uso del contante è quindi anche un’esigenza sistemica. Monitoreremo l’attuazione di questo provvedimento e siamo fiduciosi che dopo un’esitazione iniziale lo strumento si diffonderà”.

Il Presidente dell’Associazione bancaria italiana Giuseppe Mussari ha ricordato che si è arrivati a questo strumento anche grazie al coinvolgimento delle Associazioni dei consumatori e delle associazioni dei pensionati, perché “nella logica di una maggiore inclusione finanziaria era giusto condividere lo strumento anche con i diretti interessati”. “Siamo andati anche oltre quello che ci chiedeva la legge – ha precisato Mussari – Il conto di base è, infatti, accessibile a tutti, anche a chi ha già un conto aperto. I clienti che non rientrano nelle tipologie indicate dovranno negoziare le loro condizioni direttamente con la banca. Non abbiamo fissato un costo unico per evitare l’intervento del Presidente dell’Antitrust e per stimolare la concorrenza tra le . Il prezzo amministrato è nemico della concorrenza. Crediamo che con questo strumento le aumenteranno il numero dei clienti – ha affermato Mussari – Anche se questo conto può sembrare poco conveniente per le , queste cercheranno comunque di attirare a sé i clienti perché in Italia avere rapporti con una persona vuol dire avere rapporti con tutto il suo microcosmo”.

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Tratto da helconsumatori.it (leggi l’articolo completo di Antonella Giordano)