ha assistito una risparmiatrice veronese che ha ottenuto quanto aveva speso per l’acquisto di tre . La signora aveva comperato in una filiale bancaria veronese nel 2014 tre diamanti per un costo di 40.000 euro.

 

Allo sportello l’acquisto era stato proposto come investimento sicuro, redditizio ed esentasse. Tuttavia, vendere la pietra quando si ha bisogno di liquidità non è semplice come viene prospettato: il prezzo a cui viene venduta al cliente è almeno il doppio dei valori di mercato. Il sistema funziona finché la banca trova un altro cliente a cui rivendere il diamante a quel prezzo gonfiato. Quindi, nel circuito chiuso che si viene a creare.

La signora veronese ha tentato di rivenderli in banca, ma con esito negativo. Si è quindi rivolta ad Adiconsum Verona, che, dopo reclami e consultazioni, ha ottenuto il rimborso dei 40.000 euro investiti a fronte della restituzione dei diamanti integri alla banca.

Tanti risparmiatori italiani hanno acquistato diamanti presso un istituto bancario. Su questo fronte è intervenuta l’Antitrust multando quattro banche e due aziende per un controvalore di 15 milioni. Ora tutta la vicenda è davanti al Tar (Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio)  che dovrà esprimersi in merito. Nel frattempo però tanti investitori italiani vorrebbero rivendere i diamanti o tornare in qualche modo nella disponibilità dei loro soldi.

Adiconsum Verona ha ricevuto moltissime segnalazioni e sta assistendo un centinaio di cittadini veronesi.