Scegliere di andare all’estero per curarsi sarà presto un diritto in . La Direttiva comunitaria che sancisce la tutela del diritto alla sanitaria è entrata in vigore il 25 ottobre.

L’adeguamento della norma nelle legislazioni locali sta, però, subendo dei ritardi in vari Stati membri. In Italia, per esempio, lo scorso settembre una legge delega ha previsto che il Governo emani il relativo decreto legislativo entro tre mesi, entro quindi il 4 dicembre.

Il Commissario europeo per la salute Tonio Borg specifica così in sintesi le principali novità: “diritto di scelta tra molteplici servizi di assistenza sanitaria, l’accesso a maggiori informazioni e il riconoscimento delle prescrizioni su scala transfrontaliera”.

Per quanto riguarda l’adeguamento della nuova norma nella legislazione italiana, però, ci sono ancora diversi dubbi da risolvere: gli assistiti dovranno anticipare i costi relativi alle prestazioni mediche ricevute o il costo sarà direttamente a carico del ? Quali procedure saranno attivate per erogare gli eventuali rimborsi? Quali saranno le competenze regionali e quali quelle nazionali?

Sarà compito del Governo risolvere queste questioni nei tempi utili per convertire la legge.

La Direttiva è un ottimo risultato per il diritto alla mobilità sanitaria: sia per la libera scelta del luogo dove farsi curare, sia per l’accesso a prestazioni sicure e di qualità senza lunghi tempi di attesa.

Per approfondire: Guida della Commissione Europea