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Librai Ali e Adiconsum Verona insieme per sostenere la cultura e le librerie “tradizionali”

Parte dal Veronese il “patto” per rilanciare il libro come “cibo della mente”, così come l’ha definito il presidente provinciale e nazionale dell’associazione librai Ali-, il sambonifacese Paolo Ambrosini, in una lettera pubblicata nei giorni scorsi dal Corriere della Sera. “La libreria nel corso degli anni è cambiata adattandosi al mutare delle condizioni di mercato; ciò che con più forza è emerso negli ultimi tempi è la sua capacità di incidere sulla diffusione della cultura nel suo territorio”, sottolinea Ambrosini. “In questa direzione va la scuola di Alta Formazione per librai di Ali-Confcommercio che proprio in questi giorni ha celebrato la chiusura del dodicesimo corso. Il valore culturale che la libreria è in grado di esprimere è un prezioso servizio che svolge all’Italia, un Paese nel quale la lettura non è considerata un valore e questo malgrado studi e ricerche ne dimostrino l’utilità socio-economica. Per recuperare al libro il suo ruolo sociale noi librai di Ali-Confcommercio da tempo sosteniamo che si debba renderne detraibile dalle tasse la spesa così come si è fatto per la palestra, perché i sono cibo per la mente e il Paese ha bisogno di cittadini preparati a leggere la complessità del tempo presente”.

“Una maggiore attenzione al libro e alla lettura con più librerie con librai formati – evidenzia ancora Ambrosini – sono garanzia di una maggiore diffusione della cultura e dei saperi. Oggi in realtà tutto questo è a rischio per l’affermarsi di stili di acquisto che prescindono dalle librerie, sollecitati da precise scelte commerciali degli editori, che propongono il libro esclusivamente come bene di consumo. Per questo come associazione di librai ci siamo rivolti anche al mondo dei consumatori convinti che superare la “mercificazione” del libro sia un altro passo necessario per recuperarne il valore sociale e rimettere al centro le librerie nella sua distribuzione”.

Il mondo del consumo rappresentato da Adiconsum ha prontamente raccolto l’invito: “Un libro – spiega il presidente provinciale Davide Cecchinato – è relazione, confronto, è conversazione. Con sè stessi ma soprattutto con gli altri. In un mondo in cui tutto è ridotto a valore economico c’è un disperato bisogno di mettersi in contatto, di recuperare un approccio umano”.

“La libreria oggi – aggiunge Cecchinato – non può essere il supermercato della parola ma un centro che promuove e fa cultura che è, ricordiamolo, la nostra seconda natura. Possiamo essere iper tecnologici, iper veloci, iper vitaminizzati ma se non sappiamo usare la nostra capacità razionale tutto è vano. Ci avvitiamo su noi stessi nell’illusione di essere sufficientemente autonomi. Ognuno nel suo piccolo può fare molto. Possiamo decidere di acquistare con un click, o rifugiarci nella solitudine di un’applicazione, oppure instaurare un rapporto con chi, come noi, ha bisogno, per sua natura, di essere in relazione con gli altri”.

“Per questo – dice ancora il presidente Adiconsum Verona – non una, ma cento, mille alleanze per la cultura, cibo per la mente, di cui abbiamo disperato bisogno. Per rievocare collettivamente il nostro passato, riflettere sul presente e ragionare sul futuro. In altri termini, pensare a noi come esseri umani. Questa è la sfida non solo delle Associazioni di categoria ma di tutta una società a cui sta a cuore la libertà delle cittadine e dei cittadini”.

“Consumatori e commercianti insieme quindi – conclude il presidente Ali Ambrosini – perché non si disperda il patrimonio che le librerie e i librai sono in grado di offrire ai nostri territori e non prevalga l’offerta commerciale di quei pochi operatori, magari stranieri, che non garantiscono al Paese lo stesso servizio di promozione del libro e della lettura e che si fanno forti di un modello fondato sulla concorrenza fiscale e sociale. Ci auguriamo che l’impegno di Ali e di Adiconsum possa diventare di stimolo per il resto della filiera del libro e per le istituzioni, chiamate oggi a scelte di campo coraggiose per realizzare quel cambiamento di cui il Paese ha bisogno”.