Come ogni anno Adiconsum , Lega Consumatori , Adoc e Movimento Consumatori hanno offerto alla cittadinanza scaligera uno spunto di riflessione sui temi legati all’uso improprio del denaro e alla composizione delle crisi da sovraindebitamento. Quest’anno è stato infatti organizzato l’incontro su Sovraindebitamento e usura a Verona: analisi e soluzioni con il patrocinio della Fondazione Beato Giuseppe Tovini e dell‘Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.

Al convegno, realizzato oggi 5 dicembre 2014 con il contributo della Camera di Commercio di Verona e della Banca di Verona, è stata presentata l’ sulla conoscenza dei veronesi sul credito ai consumatori.

Dall’esame dei dati raccolti attraverso l’indagine realizzata su un campione di 1.000 persone della Provincia di Verona il 43% degli intervistati dichiara che la situazione economica in cui versa è meno sicura dell’anno precedente.
La percentuale era più alta nel 2013 (49%) e ancora più significativa nel 2012 (59%)
Si può pertanto desumere che si è ridimensionata la percentuale di persone che percepiscono un aggravamento della situazione economica (59, 49, 43 %) ma anche nel 2014 emerge una diffusa percezione di insicurezza economica.
Rimane invece stabile (tra il 2013 e il 2014) la percentuale di persone intervistate che dichiarano di non avvertire alcuna variazione della propria situazione economica (37%)

Gli ultimi 12 mesi

La gran parte degli intervistati sia nel 2013 (75%) che nel 2014 (63%) ha dichiarato di avere ridotto le spese negli ultimi 12 mesi. Anche in questo caso, tuttavia, il dato del 2013 faceva emergere una maggiore difficoltà economica perché la percentuale dei soggetti che hanno contratto le uscite era superiore (circa il 12% in più).

Nei prossimi 12 mesi

La quota più significativa degli intervistati (37%) dichiara che nei prossimi 12 mesi spenderà più soldi e dovrà ridurre le spese (63%). Il 48% dichiara inoltre che dovrà ridurre gli acquisti personali.

Nel 2013 la quota più significativa degli intervistati (41%) dichiarava che nei successivi 12 mesi avrebbe speso più soldi e avrebbe dovuto ridurre le spese (75%). Il 52% dichiarava inoltre che avrebbe ridotto, nei successivi 12 mesi, i propri acquisti personali.

La percentuale di intervistati che sostengono che si spenderanno gli stessi soldi è sostanzialmente invariata tra 2013 (20%) e 2014 (22%)

Ricorso al credito

Attualmente soltanto il 25% degli intervistati dichiara di avere fatto ricorso al credito (nel 2013 la percentuale era più elevata, pari al 30%) e nel futuro soltanto il 6% ritiene di dovervi ricorrere (nel 2013 la quota era pari all’8%). Rimane poi una quota pari al 33% che dichiara che forse ricorrerà a forme di finanziamento.

Il canale preferenziale per accedere al credito rimane la banca (per 75% degli intervistati), seguita dalla società finanziarie (19%), mentre il 6% dichiara di avere fatto ricorso al credito direttamente in sede di acquisto del prodotto presso il negozio.

Il 6% degli intervistati dichiara di dovere ricorrere al credito in futuro per fare fronte a spese mediche (21%) e per l’acquisto di beni di prima necessità (14%). Nel 2012 la quota più rilevante era rappresentata dall’esigenza di estinguere debiti precedentemente contratti (8%).

Nel 2012 e nel 2013 la gran parte degli intervistati che hanno dichiarato di avere fatto ricorso al credito, hanno precisato di averlo fatto attraverso prestiti finalizzati (nel 2012 il 59%, nel 2013 il 35%). Nel 2014, invece, la forma più diffusa è rappresentata dal prestito personale (30%).

Le aspettative dei consumatori nei confronti delle associazioni di tutela dei consumatori

Il 65% degli intervistati chiede che le associazioni offrano tutela e informino i consumatori sui loro diritti (65%), mentre il 45% ritiene che le stesse organizzazioni formino ed educhino e esercitino forme di pressione sulle istituzioni per la tutela dei loro diritti (45%)