Passeggeri e turisti: le tutele che abbiamo oggi sono sufficienti? Forse le innovazioni tecnologiche, soprattutto nel settore dei viaggi che ormai si è traferito quasi completamente su Internet, hanno creato nuove modalità di scelta e d’acquisto. E di conseguenza sono sorti nuovi rischi per il consumatore che ha bisogno di ulteriori mezzi per far valere i propri diritti. Questo è stato il tema della seconda giornata della Sessione Programmatica -Regioni in corso a .
Fino a qualche tempo fa vi era una sorta di divisione tra tutela della concorrenza e tutela dei : la prima aveva uno sfogo non diretto sulla tutela dei , mentre oggi è esattamente il contrario – ha precisato Filippo Arena, Capo di gabinetto dell’Antitrust – Qualunque intervento di concorrenza ha una ripercussione sulla tutela del consumatore: un esempio eclatante è il caso dei farmaci venduti a prezzi molto più alti, da non essere disponibili al cittadino pur essendo assicurati dal servizio sanitario nazionale”.
Tornando al tema specifico di oggi, ovvero i servizi turistici, l’Autorità continua ad impegnarsi per garantire la tutela dei viaggiatori a beneficio di tutto il Paese. Ci sono una serie di normative che provengono dall’Europa e alcune, a cominciare da quella sui pacchetti turistici, sono un po’ superate. Infatti la Commissione ha verificato come le modalità e le combinazioni di acquisto di questi tipi di viaggi siano completamente cambiate e la disciplina attuale, che risale al 1990, non funziona più. C’è la necessità di assicurare una serie di tutele nei diversi passaggi che il consumatore compie: si ha bisogno di maggiori informazioni anche su quale sia l’interlocutore ad ogni passaggio, su quale sia il responsabile che deve rispondere dell’eventuale disservizio. Devo dire che le modifiche che si stanno per introdurre vanno nella giusta direzione”. Arena ha ricordato i principali interventi dell’Autorità a tutela dei turisti: dal divieto di imporre sovrapprezzi per i pagamenti con carta di credito all’istruttoria, ancora in corso, su Tripadvisor. “Quest’ultimo caso è testimonianza della necessità di individuare sempre nuove tutele al passo delle innovazioni tecnologiche: se offri un servizio di recensioni devi assicurare che quel commento sia vero e sia effettivamente un’informazione utilizzabile da altri viggiatori. L’Autorità è estremamente convinta delle centralità del settore del turismo che oggi è anche collegato ai problemi dell’e-commerce. Su questo vi posso assicurare che ci sarà la massima attenzione”.
Io credo che l’obiettivo di oggi, e non solo di oggi, sia quello di fare rete – ha affermato Luisa Crisigiovanni, Segretario generale di Altroconsumo – Dobbiamo unire le forze e mettere insieme le esperienze e le competenze che tutti noi abbiamo per condividere la conoscenza a beneficio di chi deve fare la sua scelta affinché sia una scelta informata. I miei 5 desideri per Natale sono questi: vogliamo che il consumatore conosca meglio i suoi diritti, che le Autorità siano più incisive nel condannare le pratiche scorrette, che le Associazioni dei consumatori siano capaci di informare, ascoltare e denuciare facendo squadra, che il legislatore sia capace di codificare norme chiare e, infine, che gli operatori del settore siano capaci di esprimere qualità anche attraverso il rispetto dei diritti. Chi altro avrebbe potuto essere qui oggi? Forse il Ministero dei beni culturali: è un’occasione persa perché sono convinta che i diritti del turista debbano rientrare nella tutela del patrimonio artistico. Dobbiamo riuscire ad invertire l’ottica per cui le informazioni sui diritti del viaggiatore siano direttamente e immediatamente accessibili. Credo che debba essere questo il compito delle Associazioni dei consumatori”.
Non è pensabile che l’evoluzione delle Associazioni dei consumatori non passi attraverso una tutela collettiva, che non può passare soltanto attraverso le istituzioni che sono ben meritevoli, ma che non bastano – ha dichiarato Pietro Giordano, Presidente di Adiconsum – Dobbiamo diventare agenti negoziali nei confronti delle aziende in una logica triangolare. Così potremo forse realizzare anche delle white list delle aziende, visto che di black list ormai ne è pieno il mondo”. Il nodo su cui ha puntato l’attenzione Giordano è questo: i problemi dei consumatori non li risolviamo con le cause, ma forse indicando quelle che sono le pratiche e le aziende più virtuose ed efficienti.

Tratto da helpconsumatori.it